atollo. mare blu che diventa turchese, una lingua di sabbia e le palme

marzo 2007 in giro per il Kuna-Yala

14 marzo
Non volevo scrivere niente sul sito, ma sono appena rientrata nella "civiltà" dopo due settimane alle San Blas e quello che ti lasciano queste isole è talmente forte e bello che non si poteva non scrivere due righe e cercare di raccontarle. Ci ho provato ieri sera da un tavolino del club nautico, è venuto un po freddo come racconto, forse avrei dovuto bere una cerveza di più...poi ve le racconto a voce!

Il Kuna-Yala, ovvero le San Blas, una trecentina di isole di fronte a panama. Il posto più bello che abbia mai visto finora.
I caraibi, si fighi,...le isole vergini...si per carità...belle...ma molto americane, molto moderne, molto poco affascinanti... Poi da Saint Croix, la più a sud delle vergini (e la più carina) ti pappi 1000 miglia di navigazione e dopo poco più di una settimana ti trovi in mezzo a tanti atolli. Tutti come questi della foto.
Il paesaggio è mozzafiato, e non è che l'inizio.
Il Kuna Yala è veramente un posto speciale che ti porta in un'altra dimensione. Niente macchine, niente rumori, nessun inquinamento visivo, niente pubblicità, niente: solo mare, sole, sabbia, palme e capanne...un altro pianete, un altro tempo.
In giro per questi atolli si incontrano tante barche italiane: stanno qui da decine di anni. Molti hanno già fatto il giro del mondo e sono tornati qui. Ci si vive bene tra mare, sole, immersioni, feste con canti e balli...

donna Kuna con vestito tipico fatto con le molas

Gli indigeni sono i Kuna. Eccoli. Belli come il sole. Di cosa vivono? Di pesca, di coltivazione di cocchi e di Molas: queste stoffe colorate. Dalle foto non si può capire: sono intarsi di stoffe di diverso colore: ogni colore è uno strato di stoffa. I disegni sono o figurativi (meno belli) o astratti, e anche quelli astratti hanno un loro significato.

E vivono cosi: sono tranquilli. non hanno nulla, non gli manca nulla.


manu che finisce di mangiare la granseola e aragosta

Mentre le donne cuciono le molas, gli uomini vanno a pesca con le loro canoe fatte con i tronchi degli alberi.
La maggior parte delle volte non sono stagne e vedi i poveri Kunini con un secchio in mano che un pò remano e un pò buttano fuori l'acqua.

Le aragoste stanno a 10 dollari al chilo, circa, le cicale te le vendono a un dollaro l'una e le granseole quasi te le tirano dietro.

Inutile andare a pescare, tanto vale dare una mano a loro e godersi il cibo

squalotto nutrice di un metro e mezzo circastella marina

E cosi le immersioni te le fai non per pescare ma per il gusto di incontrare i pescetti colorati e i pescioni.
Questo della foto sopra è il mio primo squalo visto da vicino. Un cagnolone lungo circa un metro e mezzo. Buono buono buono. E' venuto vicino a curiosare e io "Click" sempre pronta con la mia digitale subacquea che si appanna sempre!!!
Poi ci sono le Mante. Mi sa che le attiro, appena mi tuffo arrivano. Bellissime quando nuotano a mezz'acqua. Maestose.
E poi magari ti tuffi e ti trovi in un cielo di stelle marine. Tante, ma proprio tante, buttate a casaccio qua e la: sembrano costellazioni, e ti emozioni...e quando scendi a terra su queste lingue di sabbia e cocchi e vedi come vivono i kuna, e li conosci, ci parli, ti rendi conto che sono fuori dal mondo, o che forse il mondo è fuori dal mondo, loro sono più dentro...

canto: kunese di 80 anni Questo è Canto: ha più di 80 anni. quando vede il cioccolato che gli abbiamo portato fa un sorrisone senza un dente!
E' un Kuna, vive qui nella sua capanna. Che fa? Sta.
E' venuto con noi a fare il giro dell'isola a piedi. Piccolo piccolo, secondo me non arriva al metro e mezzo, ma che forte!! Chissà che vita ha fatto.

I Kuna di solito vivono nei villaggi dove c'è il medico, la scuola...ma mica da tanto...sarà qualche anno...poi a turno vanno a prendersi cura dei cocchi nelle isole e cosi famiglia dopo famigli arrivano nelle isole, prendono possesso delle capanne, stendono le loro amache...e stanno li per qualche mese, poi arriva la nova famiglia.

Sulle isole non c'è corrente elettrica. Avolte c'è un frigo a gas, ma è raro...l'abbiamo visto solo al supermercato di Cajo Lemon.. Eccolo qui il supermercato. altrochè l'ammerica con i suoi mall!

E poi c'è anche il fornaio che ogni qualche giorno fa il pane, e quando è cotto suona il conch, il conchiglione... e il pane è proprio buono.

 

supermercato: una capanna con 4 cose messe su uno scaffalefornaio che sforna il pane

L'ultimo giorno andiamo a Isla Tigra per vedere un villaggio. Le distanze qui sono minime. Per passare da un Cajo all'altro di solito con un paio d'ore te la cavi.

Il villaggio è pulito, le case sono tutte delle capanne, l'elettricità funziona fino a sera ma poi a una certa ora tutto si fa buio. Grazie al centro medico, la mortalità infantile è diminuita tanto e i villaggi sono pieni di bambini che si divertono a farsi fotografare, mentre "quelli grandi" giocano a calcio, certi non giocano manco male.

Le donne stanno in casa e appena vedono che ci sono i Turisti tirano fuori tutte le molas. Resisto. Non saprei che farmene in questo momento, ma certe sono proprio belle.

Una famiglia sta costruendo una nuova capanna. La cosa più difficile è trovare le materie prime, poi per il resto se la famiglia è abbastanza grande, in un paio di settimane tirano su la struttura e la coprono col tetto fatto di foglie di palme.

mix di foto del villaggio: bambini, molas, capanne

Ciao KunaYala. Bisogna rientrare nel mondo. Ora sono a Cartagena, Colombia.
La distanza è minima: 200 miglia, ma tutte col vento e il mare contro...un paio di giorni di navigazione.

La distanza mentale è enorme. Dall'entrata del canale che porta a Cartagena si vedono solo dei grattacieli...mentre Cartagena centro è molto bella e colorata.

Si torna alla civiltà, alle macchine, ai motori, alle strade, alle scarpe, ai soldi in tasca, ... per fortuna ci sono anche gli internet cafè che ti riconnettono con l'altra parte del mondo, casa.

 

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