Polinesia Francese, 19 marzo 2009
Domani si parte: si torna in Italia per far conoscere la piccola Giuia nata qui a Raiatea 3 mesi fa a nonni, zie, parenti e amici che dall´altra parte del mondo non vedono l´ora di conoscerla ed abbracciarla.
Siamo pronti: il viaggio inizia questo pomeriggio alle due con un volo per Papeete, poi da li andremo a Los Angeles, Londra e Milano, e poi finalmente a Parma dai genitori di Ale che ci aspettano con le braccia aperte per la piccoletta e un brodo con i cappelletti fatti in casa per noi!
Ci aspettano una quarantina di ore di viaggio, un fuso orario di 11 ore e uno sbalzo termico di più di 20 gradi! Aiutooooo...meglio non pensarci: ecco, proprio per non pensarci decido di andare a fare un giro in paese a salutare le amiche del mercato! La barca è fuori dall´acqua in cantiere, scendo 5 metri di scalette, dò un´occhiata al lavoro di Ale...mica male: tutta la carena è pronta per il ritorno: dovremo solo dare un paio di strati di antivegetativa per andare in acqua e riprendere il viaggio. Certo in questi giorni non si è risparmiato con frullino, carta vetrata e olio di gomito, infagottato in un tutone bianco con tanto di mascherina e occhialetti!
Vabè, andiamo al mercato! Passo a prendere Jeanne, la nostra amica conosciuta alle Marchesi e appena tornata a Raiatea dopo qualche mese in Francia e saliamo in macchina! Si, in macchina: erano due anni che non guidavo e Pascal ci ha prestato la sua Panda...beh, meno male che il traffico di Raiatea non è quello di Roma: c´è una sola strada tutta piatta che fa il giro dell´isola e che di solito percorriamo in bici. Altra diversione: Claudine! Una francese di 75 anni che vive col marito ultraottantenne su una barca alle boe di fronte al cantiere. Hanno 2 gommoni per essere indipendenti e lei tutte le mattine salta in sella alla sua bici e si fa gli 8 km per andare e tornare dal paese, l´altro giorno ha pure doppiato Ale!! Un mito!!! Beh, anche loro hanno una storia ricca di viaggi e avventure, hanno passato un bel pezzo di vita in Africa a fare dei documentari, vivendo su una jeep...e non erano certo le jeep di oggi.
Vabè, torniamo al mercato! Il mercato di Raiatea è una delle “attrazioni” dell´isola. Si trova proprio nel bel centro del paese, le pareti sono tutte “perforate” per far passare l´aria e ci sono 4 entrate, una su ogni lato. All´entrata principale ci sono ancora le lucine che dicono “Buon Natale e Buon Anno”!
Al piano terra c´è il mercato alimentare, mentre al primo piano ci sono dei banchi di artigianato.
Sull´angolo all´entrata ci sono i pescatori che espongono, appesi, i pesci presi durante la notte, di solito si trovano pesci della laguna come i rougets, gli sgombri, i “nasoni”, i pappagalli...per i tonni rossi, i pesci spada o i maimai (lampughe) bisogna andare la sera a vedere il rientro dei pescatori con le barche più grosse e visto che ormai sono diventati amici...quando il mare è piatto e il vento calmo, la notte vanno a pescare sul reef e ci riportano le antenne...purtroppo non sono condizioni climatiche molto frequenti da queste parti dove l´oceano frange quasi sempre sul reef.
I pesci venduti al mercato invece sono pescetti di dimensioni mediopiccole. Noi non li abbiamo mai comprati per paura della ciguatera, ma i “locali” si mangiano tutto! Uno dei pescatori che vende le cose al mercato è un signore di una sessantina d´anni con dei lunghi capelli bianchi ricci, un pò “rotondetto” che la sera rientra in porto e carica tutti i pesci presi dietro al suo pick-up. Il frontalino invece è invaso da pupazzi e peluches...una quantità mai vista! Qui in Polinesia sono fissati con le macchine: hanno tutti dei macchinoni 4x4, anche nelle isole dove non ci sono piste e a volte trovi delle auto anche su dei motu dove non ci sono strade!
Entrando dalla porta principale del mercato invece, ti trovi in mezzo a frutta e verdura locale, sempre diversa. Ci sono quattro aree, ognuna con circa quattro venditrici. Sono tutte donne che coltivano insalatine, bietole e broccoletti più o meno amari chiamati Pota, cetrioli, carote, pomodori... ci sono poi tanti tuberi, diciamo dei “pattatoni” più o meno allungati che loro usano nelle zuppe, poi ci sono i “Tarot” dei tuberoni rosa molto dolci con cui fanno anche dei gelati! Si proprio dei gelati e sono anche buoni, specialmente “ammorbiditi” con un pò di Rum di Panama!
Ci sono poi dei bananoni gialli, i Fei, che NON si mangiano crudi, ma vanno cotti e lo sappiamo bene da quando abbiamo fatto ridere tutto il supermercato a Papeete perchè Ale ne ha azzannato uno mentre facevamo la fila alla cassa e lo ha immediatamente sputato con una faccia schifata!!!! La cassiera non ci poteva credere che qualcuno avesse mangiato un fei crudo ed è sbottata a ridere...e così tutta la fila!...vabè, come si dice: sbagliando s´impara. Ci ha detto Michele, il nostro amico italiano che vive a Raiatea da anni sul suo HR, che lui lo lessa e poi lo ripassa in forno condito con un pò di pancetta. Deve essere buono, ma non abbiamo ancora provato.
Per il resto ci sono verza, zucche enormi, ravanelli (hi!hi!) e poche altre cose. Questo è uno dei controsensi della Polinesia: se vai al supermercato e compri una bistecca la paghi meno di un broccolo...la bistecca viene dalla Nuova Zelanda, è incredibilmente buona e costa meno di 10 euro al chilo, il broccolo viene dalla Nuova Zelanda, è di qualità media e costa più di 10 euro al chilo....và a capire!!
Un´altra “verdura/frutta” che vendono è l´URU o albero del pane: cresce sugli alberi, quindi dovrebbe essere un frutto (argh...la mia prof di Botanica rabbrividirebbe) ma il sapore è quello della patata. Qui lo usano al posto del pane, cresce su alberi enormi e anche i frutti sono dei bei palloncioni verdi grossi che pendono come palline dall´albero di natale. Li avevamo già mangiati alle San Blas, ma qui sono veramente alla basse dell´alimentazione. Li fanno in vari modi, lessi, al forno, fritti...a noi sono piaciuti tantissimo cotti nella brace con tutta la buccia, fino a farli diventare neri fuori, aperti e innondati di latte di cocco appena spremuto. Devo ammettere che a me fanno impazzire anche tagliati sottili sottili a chips e fritti...altrochè patatine fritte...una signora che vive davanti al cantiere li prepara quasi tutti i pomeriggi e li vende fuori dalla sua casa in sacchettini da 100 franchi...e io mi devo sforzare di “dimenticare” il soldino in barca quando usciamo a fare la passeggiata della sera, sennò non resisto!!
Al mercato, come dicevo, vendono prodotti coltivati ma soprattutto prodotti “raccolti”. I Polinesiani hanno quasi tutti delle case con tanta terra e poi hanno i terreni all´interno dell´isola, praticamente nella giungla...A sud di Raiatea c´è un Orto Botanico, ma Ester la nostra amica nonnina che vende i succhi di frutta al mercato e che ci ha invitati a pranzo da lei un giorno ci ha detto: “E che ci andate a fare all´Orto Botanico? E questo qui (indicando il suo giardino) cos´è??”
E in effetti dietro casa ha alberi di avocadi, papaye, manghi, rambutan, pompelmi, banane...basta aspettare la stagione giusta e raccogliere! Certo qui non muoiono di fame: la natura è generosa e il mare pure!
Al mercato i prezzi dei prodotti sono MOLTO variabili: dipendono dal giorno ma soprattutto dall´umore di chi vende. Non usano fare sconti, ma quando compri per esempio un “piano” del casco di banane, magari te ne regalano altri tre piani, soprattutto se ti vedono con dei bambini o se ti fermi a chiacchierare...noi ormai samo “di casa”, se andiamo tutti e tre insieme ci fanno mille feste, se invece vado sola mi chiedono subito di Giulia! Ci hanno visto girare col pancione poi hanno conosciuto la piccoletta e ci siamo affezionati.
Che altro dire della frutta? Il mese scorso è stato il mese dei Rambutan e al mercato li vendevano a “mazzo di fiori”, mentre la nostra amica degli uru li vendeva appesi fuori casa come collane. Un profumo e un sapore deliziosi...ne mangi uno e non ti puoi più fermare. I ragazzini che giocano sempre davanti al cantiere ne vanno ghiotti e infatti per terra c´erano un pò ovunque “montarozzi” di gusci di rambutan!
Le papaye sono di vari tipi: la “Solo” è più pregiata, ma a non non fa impazzire. È più grande e più gialla. A me piacciono quelle piccoline e belle arancioni dentro, sono delle papaye “monodose”: le apri, levi i semetti (alcune varietà non hanno neanche i semi) e le mangi col cucchiaino.
I Manghi abbiamo scoperto che sono più buoni un pò acerbi mangiati in insalata piuttosto che belli maturi mangiati come frutta. L´altra sera ce li siamo stagliuzzati col pelapatate, abbiamo aggiunto una carota sempre alla “julienne”, abbiamo condito il tutto con olio sale e aceto balsamico e poi sopra abbiamo messo un “letto” di maigret de canard (un prosciuttino d´oca un pò affumicato con un sapore troooooooppo buono) il contrasto con le verdure è stata una rivelazione...smetto altrimenti mi viene l´acquoliona in bocca!!
A volte al mercato appaiono dei frutti nuovi: i corosol, i carambol, le pommes citères...la maggior parte sono frutti molto profumati che vanno mangiati al momento giusto: nè troppo maturi nè troppo acerbi e noi non siamo ancora cosi esperti, ma ci facciamo consigliare! Per il resto ci sono sempre gli ananas, succosissimi, i cocchi da mangiare e quelli più giovani da bere, le banane, i limoni...
L´altro giorno c´erano anche i peperoncini, belli rossi. I polinesiani non li mangiano, non amano particolarmente le cose piccanti, ma si vede che hanno capito che ai turisti o ai popa (francesic he vivono li) piacciono.
Sui banchi della frutta e verdura vendono anche il monoi, un olio fatto con il cocco, che fa benissimo alla pelle di adulti e bambini. Di solito viene aromatizzato con il fiore del frangipane (Tiare) che gli da un buon profumo o con la citronella contro le zanzare.
In un altro angolo del mercato invece ci sono dei banchi di fiori. Qui non li vendono a mazzi ma fanno delle composizioni che pogiano sulle spugnette verdi. Quando è nata Giulia Ale me ne ha regalata una bellissima e anche gli amici del Chtimagine (una famiglia con due adolescenti) ce ne ha portata una molto colorata. Oltre a queste composizioni, i fiori li usano per fare collane e corone bellissime: collorate e profumate. Le collane si regalano alle persone che arrivano e le corone invece le usano spessissimo anche le polinesiane per “farsi belle”...ed effettivamente sono bellissime. A volte nelle corone, oltre ai fiori, ci mettono anche delle foglie di menta o basilico ed ecco la che prima ancora di vedere le belle polinesiane, senti arrivare i loro buoni profumi!
Al piano superiore invece vendono i prodotti di artigianato e i souvenirs.
Appena finite le scale c´è il banco di Monique, grande amica di mamma che in due mesi a Raiatea le ha fatto cucire decine di vestiti! Avevamo visto delle sue “produzioni” alla serata di danza Tamurè e da li mamma non ha resistito: ha cominciato a comprare stoffe e parei e farli cucire con dei modelli polinesiani modificati secondo i suoi gusti...morale: quest´estate a Ventotene farà gran sfogio di vestitoni fiorati!!
Poi ci sono tante collane fatte con le conchiglie o con le perle delle tuamotu e montate su dei cordini di cocco intrecciato, un lavoro enorme, un risultato “al limite” e dei prezzi allucinanti!!
L´altro prodotto tipico artigianale è il Tifaifai. Di solito si usano come tovaglie o copriletti: sono dei teli fatti con due stoffe di colori di verse sovrapposte, su quella superiore si ritagliano deidisegni e poi si cuciono. I disegni di solito rappresentano delle piante, ananans, uru...anche questi tifaifai richiedono giornate e giorante di lavoro e sono venduti a prezzi esorbitanti.
Beh, si è fatto tardi, giusto il tempo di salutare le “amichette” e di scattare qualche foto e raggiungo Jeanne davanti alla macchina. Ripercorriamo i 4 km fino al cantiere poi andiamo a pranzo da loro, ultimi saluti, ultima controllatina in giro, una spruzzata di prodotti contro formiche e animaletti vari in barca e carichiamo le valigie, prendiamo Giulia in braccio e...si parte................................si torna in Italia!
24 marzo 2009
Sono le due di notte, Giulia dorme tranquilla nel lettone, Ale sta guardando Boralino con Alain Delon in TV e io scrivo due righe prima di pubblicare l´articolo. Niente sonno, tutta colpa del fuso orario!
A Parma siamo stati accolti con cappelletti in brodo, tortelli, frappe e dolcetti fatti dalla mamma di Ale. Ieri siamo andate noi 3 ragazze, Giulia, mamma e nonna al supermercato...incredibile quante cose, quanti colori, quanti prodotti...abbiamo riempito un carrello con una spesa che a Raiatea non avremmo neanche osato immaginare e abbiamo pagato circa un terzo di quello che avremmo speso li. Si, la Polinesia è molto bella, ma veramente troppo cara per chi come noi si è fermato per un periodo senza lavorare...è stato un bellissimo scalo, perfetto per far nascere la piccoletta...ma non vediamo l´ora di continuare a navigare verso OVEST per scoprire nuove terre, nuove culture e nuovi sapori!
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