Il diario di bordo su Adaro
marzo2009

 

NEWS:

  • A giugno organizziamo una crociera con risalita delle Isole della Società: Tahiti, Moorea, Huahinè, Raiatea, Tahaa e Bora-bora...
    C'è posto per 4 persone

    se vuoi venire con noi mandaci una mail!

 

marzo...

Questo mese si torna in Italia. Facciamo gli ultimi giretti per mare, le uscite ai Motu per fare i bagni e iniziamo a sistemare la barca per tirarla fuori dall'acqua. Leviamo il fiocco con cui abbiamo attraversato Atlantico e Pacifico e penso che al ritorno useremo il fiocco nuovo. Tiriamo giù la randa, leviamo il copri boma che dovremo modificare al rientro, ora c'è troppa carne al fuoco. Ale traffica e segna su una listona le cose da prendere in Italia: filtri, tubi, cavi, valvole, giranti, guarnizioni, ricambi....

Nel frattempo continuano le nostre attività mondane: siamo invitati a pranzo da Christelle e Alain e passiamo una bellissima giornata, poi si bissa a casa di Philip e Dani (la cagliaritana) e prima di partire facciamo un aperitivello da noi. Stanno tornando gli amici che erano andati in Europa per la stagione e il cantiere è più vivace. Il 13 usciamo la barca dall'acqua. Hanno un sistema molto pratico con un trattore e delle strutture che rimangono sempre sotto la barca e che quindi permettono di spostare le barche facilmenti. In meno di due ore ci sistemano in un posto abbastanza "strategico": vicino al pontile. La vista è bellissima e c'è sempre un pò d'aria. I giorni al cantiere che tanto temevamo si sono rivelati utilissime e sono passati veloci...insomma tra una cosa e l'altra eccoci pronti per tornare dall'altra parte del mondo....

L'ultimo giorno, con Jeanne prendiamo la macchina di Pascal e andiamo a fare le ultime spese, un giro al mercato...e poi....si parteeeee...

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22 marzo

Eccoci in Italia!

Siamo partiti da Raiatea per far conoscere la piccola Giulia, nata qui in polinesia, a nonni parenti e amici in Italia. Il viaggio è stata una vera avventura: 42 ore per andare dal cantiere navale dove abbiamo lasciato la barca fino a Traversetolo, Pama, a casa dei nonni paterni!

Gli ultimi giorni in cantiere sono stati strapieni di cose da fare, e dire che avevamo paura di annoiarci, invece Ale ha scartavetrato tutta la carena e preparato tutto per il ritorno: dovremo solo dare un paio di mani di antivegetativa prima di rimetterci in acqua. Ha passato due giori con il frullino in mano, infagottato in un tutone da lavoro bianco (all’inizio...dopo qualche ora il tutone e tutto Ale erano già completamente rossi di antivegetativa), con mascherina e occhialetti...ma il lavoro è venuto bene quindi se non altro il lato “rompino” della nautica ha dato qualche soddisfazione!

Poi c’erano tutti gli amici da salutare, gli ultimi aperitivi prima della partenza... e a pranzo, un’oretta prima di chiudere la barca siamo andati a mangiare dai nostri “vicini” Claude e Jeanne. Nel bel mezzo del pranzo arriva uno dei soliti gropponi e Ale è corso su e giù per scale e scalette per chiudere tutta la barca...finito il pranzo andiamo a sistemare le ultime cosette, spruzzate di prodotti vari contro animali e bestiolette, una controlla in giro, bloccati tutti gli oblò e i passauomo, chiuso il tambuccio, levata la scala per salire in barca...ed ecco che, puntualissimi alle due meno cinque, arrivano Daniela e Philippe per portarci in aeroporto. Abbiamo due valigie da spedire, due zainetti come bagaglio a mano e Giulia in braccio nel suo marsupio. Avevamo il volo alle 2.55. Arriviamo in aeroporto, guardiamo il cartellone e vediamo che c’è un volo all’1.55 e uno alle 3.55...il nostro...NON ESISTEEEE!

Vabè, ci siamo sbagliati! Qualche giorno fa eravamo andati a cambiare il biglietto per non dover prendere l’ultimo volo per papeete: eravamo prenotati su quello delle 3.55 e abbiamo anticipato...poi tra una cosa e l’altra non so perchè ci siamo sbagliati orario! Meno male che siamo in polinesia e non in svizzera, probabilmente ci avevano lasciato tutte le prenotazioni e non hanno fatto nessun problema ad imbarcarci! Ouffffffff...un pò di suspence, ma ci siamo, si parte....Papeeeeteeee arriviamo!

Nei 45 minuti di volo Giulia dormicchia, gioca, si diverte, prende il latte in decollo e in atterraggio per “compensare” con le orecchie...insomma tutto bene! Arriviamo a Papeete, lasciamo i bagagli in aeroporto (un furto: 20 euro per lasciare qualche ora le valigie) e andiamo i centro con un truck. I truck sono gli autobus di Papeete che per 180 franchi ti protano in giro per l’isola. Consociamo dei giapponesi che sembrano usciti da un quadro di picasso. Sono in viaggio di nozze e sembrano assolutamente persi. Gli diamo qualche consiglio su cosa fare e dove mangiare a Papeete e io sfogio le 4 parole di giappo che mi ricordo...e dire che a bordo avevo portato anche il libro per studiare un pò di giapponese....mai aperto! Vabè, facciamo qualche giretto, andiamo al mercato a prendere gli ultimi due regaletti e poi aspettiamo Giorgetto, il nostro amico, quello che mi aveva ospitato quando ero stata portata d’urgenza a Papeete dopo la traversata del Pacifico. Verso le sei si libera da una riunione di lavoro, ci chiama e ci viene a prendere davanti al pub “les 3 brasseurs” (un pub dove fanno la birra in casa). È contentissimo di conoscere Giuia! Andiamo in macchina alla “sua” roulotte: una roulotte di suoi amici cinesi dove mangia quasi tutti i giorni e li ci aspettano Vito con il figlio. Vito impazzisce per Giulia, se la prende e se la spupazza tutta la sera e Giulia si diverte tantissimo, si fa coccolare e fa sorrisoni a tutti, è simpaticissima!

Giorgio le regala un “sacco” in pile: una cosa caldissima che mi chiedo dove l’abbia trovata in Polinesia!! È una specie di sacco rosa con maniche e cappuccio e una zip diagonale...meno male che ce l’ha regalata, è utilissima soprattutto sul volo di Air France che è gelido. Giulia è tutta infagottata nel suo saccone rosa e se la gode! Beh, prima di prendere il volo dobbiamo aspettare l’una di notte in aeroporto, ma tra una cosa e l’altra le ore passano, ci imbarcano, ci mettono in prima fila nei posti per i bebè e...si volaaaaaaaaa: Papeete/Los Angeles, 9 ore di volo circa. In atterraggio Giulia fa vedere anzi senitre la sua performance di “miss caciarotti”...urla si dimena...ma vabè siamo arrivati!

Passiamo la dogana, ritiriamo i bagagli...ne manca uno, prendiamo l’altro e lo ripassiamo al checkin americano, facciamo file e file, prese di impronte, controlli di passaporti e tutte le formalità americane...sul volo ci hanno fatto compilare i soliti formulari per la dogana e per l’immigrazione, e dire che dal 12 gennaio bisognava fare quello online! Noi, disciplinatissimi, l’avevamo fatto....e invece non ce l’ha chiesto nessuno...bah. Giusto il tempo di lasciare una ventina di dollari in aeroporto ed eccoci di nuovo in fila per salire sull’aereo. In fila improvvisiamo con altri passaggeri una catena di massaggi!!! C’erano tre signore che si stavano massaggiando la schiena e mi sono piazzata davanti alla prima per beccare anche io il massaggino, e dopo un secondo ecco un’altra signora che mi si piazza davanti...un trenino di massaggi...tutti a ridere!

Il volo è di Air New Zeland, l’aereo è bello comodo e pulito..e la temperatura a bordo è sopportabilissima, c’è anche un assistente di volo Italiano che ci vizia dall’inizio alla fine. Ci offrono un ottimo chadonnay (figurti poi, dopo mesi che di vino all’ananas fatto in casa...) e ad un certo punto Ale sparisce e torna dopo un’oretta dalla poppa dell’aereo dove si era fermato a chiacchierare e a bere una bottiglia di prosecco! Siamo sempre nella prima fila con il lettino per Giulia appeso alla parete e vicino a noi...altre 3 mamme con neonati. Un volo allucinante! Smetteva uno attaccava l’altro! Ogni tanto provavo ad addormentarmi ma sul piu bello...NGHEEEEEEEEEEE’....il tempo di aprire un occhio, verificare che non fosse Giulia e riaddormentarmi...e se invece era proprio Giulia...azzzzz...ariprendila, arimettila nel marsupio e aricomincia a passeggiare lungo il corridoio...se non altro passeggiando mi sono resa conto che tutti i passeggeri avevano le cuffie per vedere un film ascoltare musica o giocare con i giochetti elettronici...magari non hanno neanche sentito piangere i bimbi...magari!! Io sono stanca morta. Ale pure. Giulia si addormenta e si risveglia in continuazione...a un certo punto prendo una coperta e mi stendo per terra (ottimi i primi posti)...e mentre cerco di addormentarmi mi torna in mente un viaggio su un traghetto da Cagliari di ritorno da una Merit con l’Hobie Cat...stessa stanchezza, stesso crollo per terra!

E dopo circa 12 ore di volo eccoci in UK, London! Aricominciano le formalità, i passaporti e...in fila con noi solamente “indiani puntino”! Ci siamo quasi...un paio d’ore di British Airways. Giulia crolla sul sedile, Ale chiacchiera con un ragazzo che torna dalla Tailandia e io...boh, sono talmente stanca che mi ricordo solo di aver dato un morso ad un sandwich col pollo...ma faceva schifo!

ECCOCI A MILANO!!!!!!!!!!!! Ci siamo quasi...sono le 5 di pomeriggio ora locale, c’è il sole e l’aria è freschetta. Giulia è sempre imbacuccata nel sacco rosa di Giorgetto, prendiamo una fantastica Panda da Sixt e via...siamo stanchissimi, sbagliamo strada un paio di volte prima di trovarci sull’autostrada. Meno male non c’è traffico, si fila via tranquilli e in un paio d’ore Giulia è tra le braccia dei nonni e noi siamo seduti a tavola davanti a un piatto di brodo con i cappelletti fatti dalla mamma di Ale! Che delizia! Che stanchezza! Che freddo rispetto ai nostri 30 gradi! Mettiamo la piccoletta nel lettone con noi e...zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz....ronf ronf.....crolliamo tutti!

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27 marzo:

Oggi arrivano anche mamie e papie da Roma....non resitono e vogliono vedere la piccoletta!
E' una settimana che siamo partiti e abbiamo fatto già tremila giretti, conosciuto tanti parenti e amici. Fortissimi Giorgio e Luca i cuginetti che a quanto pare chiedono sempre di venire a vedere Giulia e quando la vedono la spupazzano tutta!

Giulia cresce di giorno in giorno e inventa sempre nuovi modi per farci ridere! La stiamo iniziando ai sapori e le strofiniamo le labbra con frutta e verdure. Ha già conosciuto mela, pera, melone, cocomero, ma la cosa che preferisce sono...le zucchine!! Se le avvicini il cibo alla bocca, lei tira subito fuori la lingua e sgrana gli occhi...occhioni anche lei!!!!

da Zia Gemma:

Sirenetta di Andersen
sullo scoglio di Ventotene
veleggiavi leggera sul surf
tra le onde del mare,
i lunghi capelli al vento.
Così ti vedo nel mio pensiero.
Tra le regate ad Argenteuil
nei freschi ed abbaglianti
colori di Monet
tra vele gonfie d’aria
e sapori di salsedine
ti immagino, capitano!
Ora nell’isola di Raiatea,
su le cui spiagge bianche
hai sdraiato il tuo corpo colmo
fai nuotare la piccola Giulia
in un mare che forse
ha sognato nella sua vita
in acque prenatali.


>> febbraio

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