Il diario di bordo su Adaro
aprile/maggio2009

 

NEWS:

  • A giugno faremo una risalita delle Isole della Società: Tahiti, Moorea, Huahinè, Raiatea, Tahaa e Bora-bora...
  • Ad agosto un giro delle Fiji
  • C'è posto per 4 persone, se vuoi venire con noi mandaci una mail!

 

aprile e maggio ...


È il 9 maggio, Giulia compie 5 mesi. Sono le 6 di sera a Raiatea, il motore sta girando, Ale controlla che il lavoro di oggi sia a posto: ha cambiato per l’ennesima volta la valvola termostatica e installato un cicalino per il motore e un termometro nuovo, il tutto svuotando i soliti due bidoni di glicole...
Siamo tornati a Raiatea il 3 dopo una falsa partenza: il 30 aprile eravamo già belli pronti con tutti i nostri bagagli, la maggiorparte pezzi per la barca, il resto giochi e regalini, vestitini, cosine di Giulia, qualche maglietta di Ale, qualche punta di parmiggiano e gli spazzolini da denti...non entrava più uno spillo. Sono riuscita a “imboscare” il libro dei nodi (un masagnone dal peso specifico inquietante) e un kit da uncinetto (chissà quando troverò il tempo per usarlo). Si, prima di partire, ad Amelia, mi sono cimentata nel punto alto, medio, basso con mamie e Norma come maestre. Ho fatto un cappellino per Giulia che le va a pennello e con cui sta molto molto carina!
È da quando abbiamo tirato la barca fuori dall’acqua a metà marzo che viaggiamo a ritmi altissimi! Prima in cantiere per sistemare la barca in modo da poterla rimettere in acqua il prima possibile al nostro ritorno. Poi in Italia abbiamo avuto 40 giorni molto belli e molto pieni. Dall’arrivo a Parma dai nonni, al battesimo con tanti parenti e amici, alla settimanella romana, ai giorni in Umbria, fino al ritorno da Milano, abbiamo fatto una bella scorpacciata di parenti ed amici, Giulia è stata coccolata da tantissime persone nuove ogni giorno e a tutti ha regalato bei sorrisoni!
Poi il ritorno in Polinesia iniziato con un viaggio a doppia partenza, dicevo, il 30 eravamo tutti belli pronti, siamo partiti da Parma alle 6 di mattina con la Bravo affittata piena e strapiena di bagagli e siamo arrivati per primi al check-in...ancora chiuso. Un saluto a FranciVu che lavora li a Linate e mentre noi ci facevamo 4 chiacchiere vedo Ale che discute con la hostess...sempre più animatamente...insomma per farla breve ci hanno rimandati a casa: il passaporto di Ale non era valido per passare da Los Angeles, eppure all’andata non ci hanno fatto nessun problema e nessuno ci ha detto niente...mah..inutile insistere, non ci fanno partire. Ale parte in moto con Guido per provare a fare il passaporto a Milano, ma ci vuole la residenza....e vabè...ariaffittiamo una macchina, torniamo a Parma dove in 2 ore ci fanno il passaporto (miracolo), spostiamo tutti i voli pagando la penale...che giornata!! La sera lasciamo Giulia con i nonni e andiamo a mangiarci una pizza Ale ed io soli soletti!! Il brivido della libertà...dopo mezz’ora già ci mancava e finita la pizza siamo tornati da lei!
I più contenti di tutta questa disavventura sono stati i nonni che hanno rivisto la nipotina e hanno trascorso il primo maggio con noi! Poi il 2 siamo saliti tutti a bordo del “furgone” e ci hanno accompagnati a Linate. Giulia si è trovata bene anche in camper, forse le ricordava un pò la barca! E arieccoci a Linate. Al check-in. Questa volta ci fanno delle storie perchè non abbiamo il biglietto di ritorno...e certo noi stiamo tornando! Vogliono vedere il permesso di soggiorno, che tra l’altro non è più necessario per stare in Polinesia se non si lavora...ovviamente i nostri permessi erano rimasti in barca...meno male avevo una scansione sul PC, apri tutto, mostra la foto (figurati...sai che sicurezza...) e finalmente decidono di lasciarci passare...e vai! Si parte!!
A Londra stessa storia, ariaccendiamo il PC e anche li ci lasciano continuare. Ci fermiamo a bere una birra in un bar dell’aeroporto e ci portano un bibitone dal colore della birra scura, senza bolle e senza schiuma e...a temperatura ambiente!! Io non je la faccio e me lo faccio cambiare con una chiara fredda anche se il barista ci spiega che è un tipo di birra particolare inglese, bla bla bla...blearkkk!!
A Los Angeles, non per niente soprannominata da papy Los Diavoles, non fanno nessun problema con i nostri documenti ma ci bloccano per via dei bagagli a mano pieni di apparecchi elettronici. Bisognava levarli dalle borse e farli passare sui cestelli, ma non avevamo letto le istruzioni e un ragazzotto americano doc ci ha perquisito tutto, ha svuotato tutte le borse passato il nastrino antidroga, ispezionato lo sciroppo di Giulia con l’apposito apparecchio...ci tengono li fermi una mezz’oretta e poi ci lasciano continuare...Papeete, arriviamo!!! Dopo altre 12 ore di volo finalmente sbarchiamo a Papeete dove ci accoglie il gran caldo. All’aeroporto tante persone con corone di fiori, anche se sono solo le 4 del mattino! Riusciamo a spostare il volo per Raiatea e alle 8 siamo sulla “nostra” isoletta! Pilippe passa a prenderci, facciamo un salto ad aprire la barca e poi andiamo a casa sua dove Daniela aveva preparato una fantastica macedonia esotica...wow!
Siamo stanchi morti dal viaggio, ma Ale è veramente un treno! Si mette a lavorare sulla carena mentre io e Giulia (nel marsupio) laviamo l’interno. La barca chiusa per un mese con caldo e piogge...era piena di muffette che per fortuna sono venute via con un pò di acqua e aceto! Il giorno dopo arriva Vittorio, siamo ancora in alto mare con i lavori. Si affitta una macchina e parte a fare giretti vari nell’isola. Nel frattempo noi andiamo avanti con i lavori. Montiamo i tubi di inox che Ale aveva preparato in Italia per fare la struttura del tendalino e cuciamo la copertura, aggiungendo pezzi al tendalino vecchio. Non sarà proprio bellissimo, ma fa il suo dovere!! E poi c’è da finire la carena, da sistemare il motore, cambiare la valvola termostatica, inserire un cicalino per la temperatura e un termometro, installare la radio nuova che ci permetterà di sentire l’ipod. Poi finisce la bombola del gas, niente di che, ma è un altro lavoretto! E poi le vele, bisogna sistemare il copriranda, modificare il meolo al fiocco cucendo degli anellini e un bozzello sulla penna (con tanti di quegli strati di stoffa che per ogni punto è stata un’avventura), rifare le finestrelle al bimini con la plastica trasparente, impiombare la drizza del fiocco... poi abbiamo cambiato un pò di lampadine vecchie con quelle a Led, un mito, fanno una luce bella e calda e consumano pochissimo. Anche i testa d’albero c’è stato da cambiare la lampadina delle luci di navigazione a vela e da sistemare un bozzello perchè il fiocco nuovo sennò non arrivava...e Ale è salito più volte in testa, issato da Vittorio e da me sempre con Giulia in panza nel marsupio. Poi stavamo per trapanare i tubi del frigorifero per fare dei buchi di sfiato piu grandi nel legno...ma ci è andata bene! Ouf!...e poi altri tremila lavoretti minori...insomma in una settimana la barca è in acqua! Qualche giorno in porto per finire le ultime cose e poi.....si esceeeeeeeee.
L’ultima sera in porto facciamo una cenetta con Phil, Dani, Christelle e Alain. Risotto alla milanese con ossobuchi e “cacio” (grana) con le pere. Giulia non ne vuol sapere di rinunciare alla festa e non molla, rimane sveglia e attenta a tutto quello che succede poi a un certo punto mi crolla tra le braccia...NINNAAAAA
La mattina dopo andiamo alla boa fuori dal cantiere, poi da li ci piazziamo al moletto in paese davanti a Champion, facciamo gli ultimi giri in paese, la spesona per il mese e partiamo direzione Tuamotu.
Alle 3 siamo fuori dalla Pass di Raiatea, c’è il solito Maramù, vento da sw e come al solito ci tocca sbolinazzare, siamo stanchi e dobbiamo riprendere il piede marino. Vittorio si mette al timone poi Ale monta Mustafà e proviamo a far timonare lui, ma anche lui deve riprendere il ritmo. Decidiamo di fermarci a Huahinè. Entriamo nella pass verso le 6 di sera e inizia a fare buio, meno male abbiamo le tracce di quando ci siamo venuti l’anno scorso con Dantino & Co. Ormeggiamo al nostro “solito” posto e a barca ferma ci facciamo un ricco spaghetto con pomodorini e alici. Giulia nel frattempo è crollata dopo aver giocato per quasi tutta la traversata. Huahinè mi piace sempre tanto...
Il giorno dopo c’è un bel sole, il mare è bellissimo, evvivaaaa, il primo bagno da quando siamo arrivati!!!!!
Ed eccoci qua a Huahinè. Finalmente un pò di relax. Finalmente ritroviamo i nostri ritmi. Sono due giorni che a pranzo Giulia si siede nel suo seggiolone e mangia col suo cucchiaino di gomma: ieri papaya, oggi pera! È da morire dalle risate, una vera golosona, si diverte tantissimo a scoprire i nuovi sapori e si tuffa letteralmente sul cucchiaino poi una volta acchiappato non lo molla più! Iniziano anche i primi schizzi e speriamo di non far diventare la barca un quadro di Pollock!! O per lo meno aspettiamo di mangiare anche altra frutta e verdura per variare un pò la palette dei colori!!
Per oggi stiamo qui, non ci muoviamo, domani forse un giretto nella spiaggia più a sud per andare a prendere un pò di frutta nella giungla, qualche casco di banane...e aspettiamo che cambi il vento per continuare verso le Tuamotu.

17 maggio
Rieccoci nel grande mare aperto.
Siamo arrivati in Polinesia un anno fa e questi mesi sono volati. Prima alle Marchesi poi nelle isole della Società: Tahiti, Moorea, Huahinè la nostra preferita: bellissima con la spiaggia della baia a sud, Raiatea dove è nata Giulia, Tahaa e Bora.
L’anno scorso, dopo 2 soli gionri a Manihi siamo dovuti correre a Tahiti per fare delle analisi per Giulia che era ancora nella pancia...un manghetto...e ci siamo persi le Tuamotu. Ora stiamo navigando “al contrario”, cioè stiamo tornando un pò verso Est per vedere Ranghiroa e forse Fakaraua, dipende dove ci porta il vento.
Abbiamo lasciato Raiatea qualche giorno dopo aver messo la barca in acqua, ma soffiava il Maramù e le onde erano alte e soprattutto eravamo parecchio stanchi, quindi ci siamo fermati a riprender fiato a Huahinè. Sempre accogliente! Ieri mattina alle 4 tiriamo su l’ancora e...si parte...
Per qualche ora facciamo dei bordi praticamente piatti. Il meteo aveva promesso vento da ovest e invece c’è ancora il Maramù (SE) dritto sul naso. Poi nel corso della giornata gira e da buono, facciamo una bella giornata a vela, il mare si calma sempre di più e purtroppo alla sera anche il vento ci abbandona e diamo motore. La notte Giulia dorme tranquilla, attaccata a me nel letto di prua, Ale e Vittorio si danno il cambio per controllare il traffico (non c’è nessuno in giro!), il radar è acceso, fuori il cielo è pieno pieno pieno di stelle.
Ora sono le 10.30 in barca si sonnecchia, Ale in dinette, Vittorio nella sua cabina, Giulia a prua, io mi godo un pò di tempo libero e guardo fuori, il mare aperto. Stamattina presto abbiamo provato a tirar su lo spi, ma non rimaneva neanche gonfio. E vabè, andiamo a motore. Ho preparato una macedonia con l’ananas, la maracuja, i mandarini e la papaya e ho stagliuzzato e condito i pomodorini per lo spaghetto del pranzo. Poi vado a controllare fuori. Che meraviglia, di nuovo un orizzonte pulito. Solo mare, la linea dell’orizzonte e le nuvolette alte, bianche. Erano mesi che giravamo per le isole senza mai stare completamente in mezzo all’oceano. 360 gradi di orizzonte libero. Certo siamo ancora vicini alla costa, lo provano i tanti uccelletti che ci seguono...o forse, speriamo, non ci seguono ma stanno pescando. Io nel dubbio ho buttato giù la lenza, vedi mai che ci scappa uno spaghetto pomodorini...e tonno rosso!!!
18 maggio, mattina presto
Eccoci dentro l’atollo di Rangiroa. La notte è passata tranquilla, verso le 11 ci siamo infilati nel canale tra Rangiroa e un altro atollo, si è alzato un pò di vento e ci siamo fatti tutta la notte a vela, tranquilli tranquilli. La luna in alto sembrava un sorrisone. Le stelle sempre tantissime, la croce del sud sempre al suo posto. Giulia dopo una giornata veramente “tanta”, piena piena di giochi, urletti, chiacchierate, saltini, ginnastichetta....verso le 7 è crollata e si è fatta un bel sonnellone. Ci siamo addormentate insieme “bocca a tetta” nella cuccetta di prua, poi quando mi sono alzata per andare a vedere cosa succedeva fuori lei si è messa di traverso al letto. Troooppo intelligente!! Per lungo scrollava con le onde cosi si è spostata e si è messa esattamente nella posizione migliore per dormire. Di traverso, pancia in giu, gambe e braccia ben aperte e piantate sul letto!
Fuori Ale era già al suo secondo caffè, fatto al buio. Mi ha detto: “il primo, ok, ma il secondo ne è uscita una lacrima!!” chissà che cicorione!
Poi a un certo punto becchiamo un temporalino, due gocce d’acqua e torna il sereno. Una bella nottata.
La mattina alle 6 siamo davanti alla pass. Guardiamo l’allineamento con il computer, ma non ci convince. Meglio andare a vista. La pass sembra semplice. Alle 6 c’è la bassa marea quindi non dovrebbe esserci troppa corrente, e infatti cosi è: secondo il PC siamo finiti sulla terra ferma, mentre noi siamo passati ben in centro alla pass. In effetti non c’era corrente ed è stata abbastanza semplice. Siamo stanchini. Ci fermiamo subito dentro la laguna, davanti al villaggio, un cappuccino come si deve, Giulia si è svegliata e gioca qui accanto a me, Ale se la sbaciucchia. E tra un pò ci facciamo tutti un bel bagno a Rangiroa.
Hallo Crew, welcome to Tuamotu!

19 maggio
La giornata a Rangiroa è volata. Siamo andati ad un ormeggio davanti a un bell’albergo su palafitte. Ci sono una decina di barche all’ancora. Dietro a noi ce n’è una tutta rossa che sembra la barca di nonnaPapera, un dieci metri, pieno e strapieno di cose a stendere, soprattutto mute e attrezzatura da sub. A bordo hanno anche un compressore (ahimè) e deve essere una bella brigata: li vediamo partire e tornare in 8 su un gommoncione quasi piu grande della barca, sempre sorridenti. E ti credo, se non ti diverti nelle immersioni alle Tuamotu!!!
Poi più in la c’è la barca di Marcellino un francese che stava in porto con noi a Raiatea. Ci presta le carte di Rangiroa, le portiamo a bordo e le fotografiamo, ma non è che dicano molto. Sono carte fatte probabilmente da foto satellitari, molto belline e colorate...ma quanto a precisione, BOHHH...direi che per navigare nella laguna conviene stare a prua e buttare un occhio!
Il pomeriggio andiamo a terra a fare un bagno in spiaggia. Giulia si diverte sempre di più in acqua e noi con lei! Nei prossimi giorni proveremo i braccioli, ma mi sa che è ancora un pò piccolina.
Poi la sera ci siamo “fatti belli”: Ale magliettina fresca fresca e bermudini, io vestitino rosso e Giulia il vestitino di Mamie arancione e verde (che le sta giusto giusto) e siamo andati a prendere un aperitivo al baretto dell’albergo con Vittorio. Top relax!
In tutto questo abbiamo anche ricominciato a leggere!!! Io aspetto sempre il libro di Paoletto, che per un motivo o per un altro non mi arriva mai...ma magari un girono, almeno il pdf...eh paolè!!??
Vittorio si legge un sellerio che era a bordo, Ale inizia un Fuentes e io divoro “Mille splendidi soli”, sulla condizione delle donne Afgane che fa eco al film che avevamo visto qualche sera fa “il giardino dei limoni”. Il confronto con queste realtà è veramente pazzesco. Alla fine ti viene giusto da dirti “ammappa come sono fortunata!” e da ringraziare il cielo. Poi mi sono letta “sorella” di Lodoli. Se l’era centellinato a Roma Paola ed in effetti è un bel libro. Condizioni di donne distanti anni luce. Questa più vicina alla nostra realtà, figuriamoci poi che si svolge a Roma dalle parti dove sono cresciuta. Tormenti interiori, ma la grande differenza è che “da noi” puoi scegliere.
Nel frattempo Giulia continua a divorarsi i suoi libretti...quante cose si imparano con quella boccuccia!!

 

 


>> marzo

manuela@ravanello.org - www.ravanello.org © 2002 - now: Manuela Ravanello
You can always visit my old home page